FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Altro che abolire il ballottaggio, rendiamolo istantaneo!

Il presidente del Senato La Russa ha detto, dopo che i ballottaggi hanno visto un aumento dell’astensionismo e vittorie con meno voti dell’avversario al primo turno, che vanno rivisti, proponendo il doppio turno siciliano: infatti, nella Regione autonoma, basta il 40% per essere eletti.

In Italia non è un mistero che il centrodestra preferisca un mandato elettorale chiaro e subito: se nel caso del governo a Roma tali proposte (che comunque non sono esclusive della destra, ricordiamo il sindaco d’Italia di Renzi) lasciano sempre dubbi per via della forte componente maggioritaria che richiedono, spesso senza che ciò porti ad un qualche altro vantaggio come la rappresentanza locale dei sistemi con collegi, nel caso dei comuni e delle regioni si è solitamente più aperti a sistemi del genere che favoriscono la governabilità rispetto alla rappresentanza democratica.

Nel caso dei ballottaggi, chiediamoci quali sono i vantaggi e gli svantaggi.

Il principale vantaggio del ballottaggio è sicuramente quello di non creare un sistema FPTP, dove il primo arrivato vince, come nelle elezioni americane o britanniche. Tale sistema, oltre a permettere ad una minoranza netta di vincere, ha la conseguenza di portare quasi sempre ad un bipolarismo politico e ha anche lo spiacevole effetto spoiler, dove è possibile che vinca chi in realtà non piace alla popolazione: pensate ad un’elezione in un paese molto di destra: la sinistra prende il 40%, ma la destra presenta due candidati, che prendono il 30% ciascuno. In tal caso, vincerebbe la sinistra!

Un secondo vantaggio è la necessità, per i candidati che passano al ballottaggio, di ottenere voti dagli elettori degli altri candidati non ammessi. Ciò porta necessariamente ad un adeguamento delle posizioni, così che rappresentino più persone, spesso si arriva ad accordi di apparentamento tra liste allo scopo.

Ma vediamo i difetti: il ballottaggio costa, dato che richiede una seconda tornata elettorale, spesso sfavorisce l’affluenza (specie quando la prima tornata è in corrispondenza di un’altra elezione), può portare a situazioni paradossali come quelle viste tra domenica e lunedì dove un sindaco vince prendendo meno dell’avversario al primo turno, allunga la campagna elettorale e rende favorevoli anche accordi di convenienza che poi non rendono nei cinque anni di governo.

Il comune, da quando abbiamo i sindaci eletti direttamente, deve avere un certo grado di maggioritarietà. La cosiddetta anatra zoppa non piace a nessuno e, considerando il potere di un comune italiano, non ha nemmeno troppo senso dividere la parte “legislativa” da quella “esecutiva”.

Ma quella siciliana è una non soluzione: riduce semplicemente i casi in cui si va al ballottaggio perché spesso i candidati prendono più dl 40%, ma quando non succede si va comunque al secondo turno. Se il problema sono i ballottaggi in generale si arriva al punto in cui il primo che arriva vince, ossia il FPTP di cui abbiamo parlato prima. Inoltre, l’idea che il 59% dei cittadini possa non volere un sindaco che però viene eletto dal 40%+1 degli elettori non pare molto democratica…

Ma c’è una soluzione alternativa che ha i vantaggi del ballottaggio, come il fatto che nessun candidato venga eletto senza la maggioranza dei consensi, senza i difetti, come i costi o la riduzione dell’affluenza: il ballottaggio istantaneo!

Esistono molti modi per farlo, ma la soluzione più semplice e intuitiva è sostituire al singolo voto con la croce una classifica di candidati: invece di esprimere una singola preferenza si fa una classifica di gradimento!

Così, nei fatti, il ballottaggio avviene subito: quando ci si rende conto che nessuno dei candidati ha la maggioranza si elimina l’ultimo arrivato, e i secondi voti dei suoi elettori vanno agli altri. Si va avanti così finché qualcuno non raggiunge il 50%+1.

Esistono anche altri sistemi, da quello dove si può votare ogni candidato che si tollera e quello che ottiene più preferenze viene eletto (anche se, si può argomentare, in tal caso si sceglie il meno peggio e non il meglio) a quello dove invece di fare una classifica si dà un voto e da questo si deriva chi viene eletto (il cosiddetto voto cardinale): le proposte sono tantissime, ognuna con i propri pregi e difetti, ma sicuramente la versione semplice, seppur con dei difetti, ha il pregio di essere molto semplice, scrutinabile alla svelta e di dare tutti i vantaggi del ballottaggio in un’unica elezione, anzi, potenzialmente riducendo i fenomeni di voto strategico.

Perché, dunque, ridurre ancora la rappresentanza democratica dei cittadini quando, semplicemente, ripensando le schede elettorali possiamo aumentarla eliminando tutti gli inconvenienti del ballottaggio e sapendo la sera stessa chi sarà sindaco?

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.