FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

La fallacia della città 30 all’ora

Bologna diventa la prima grande città italiana ad imporre un limite quasi generale di 30 all’ora: il sindaco, in perfetto stile conferenza stampa notturna per annunciare un DPCM nel 2020, parla di obiettivo zero morti e di essere disposto anche a perdere le elezioni per salvare vite.

In ogni caso, come dice il grande filosofo professor Oak: “C’è un luogo e un momento per ogni cosa”, non è che sia sbagliato a prescindere costruire zone 30, anzi, è che dichiarare un’intera città – con poche esclusioni – tale sa più di sparata politica, anche per via di due banali realtà:

  • Una zona 30 vera è una strada costruita per andare a 30 all’ora (e dubito che il 90% di Bologna verrà ricostruita)
  • Fondamentalmente, è impossibile farne rispettare una che non è costruita sulla strada

In ogni caso, vorrei trattare alcuni temi, spesso portati a sostegno del 30 generalizzato, e dare una risposta razionale. Non una smentita o una blastata, una risposta.

L’emergenza sicurezza stradale

Ogni volta che c’è un incidente stradale certe parti di Internet si muovono come quelle no vax quando qualcuno ha un malore improvviso. Non penso sia un paragone azzardato, perché forme del tipo “violenza stradale” per definire un incidente non sono troppo diverse da “siero genico sperimentale”.

Tuttavia, per fortuna, le strade sono sempre più sicure! Lo mostrano i dati, che come fa notare l’esperto Francesco Ramella si debbono soprattutto al miglioramento tecnologico dei veicoli.

Ad esempio, sempre prendendo Bologna come esempio, Ramella ci mostra questo trend:

Immagine

Ciò, inoltre, rende obiettivamente difficile misurare l’efficacia della misura – che secondo i primi report non rispettano nemmeno gli autobus – dato che un calo dell’incidentalità dev’essere molto drastico per essere attribuibile alla misura, ma siamo sicuri che, come per ogni cosa politica, sarà sempre grazie ai nostri savi governanti.

Ci si fa meno male a 30 che a 50

Che, fattualmente, è vero. Tuttavia, ignora un fatto: se si va a 50 all’ora, e spesso in città si va un po’ a meno, tra tolleranze del tachimetro e tutto, perché l’urto avvenga a 50 all’ora non bisogna avere alcun tempo per reagire!

Se ciò accade è o perché qualcuno è molto irresponsabile, e contro la stupidità umana c’è poco da fare, o perché la strada è progettata male e permette contatti pericolosi. Di esempi del genere se ne vedono sia nelle strade “tradizionali” che in quelle “a 30 all’ora”.

Se per restringere una strada si crea un punto cieco dove si aumenta il rischio di incidente, è discutibile che si sia ottenuto qualcosa di concreto. In ogni caso, la soluzione non è mettere un segnale ma migliorare la strada, in base alle necessità del traffico locale.

Si dice anche che la velocità uccide ed è causa di incidenti, ed è vero. Ma siamo sicuri che la causa sia chi va a 50 su strade progettate proprio per quella velocità e non chi si inventa i 180 su stataline extraurbane secondarie col limite a 70?

Obiettivo zero morti

Un obiettivo fallace, che nella sua interpretazione reale non può che portare ad uno stop di qualsiasi mezzo, pubblico o meno. La ragionevole sicurezza esiste, quella assoluta no.

Come si dice in ferrovia: “treno fermo non fa danno”. E i ferrovieri che conosco rispondono sempre “ma neanche soldi”

Zero morti è un obiettivo irrealistico che non viene seguito in nessun’altra attività umana: si accetta che per attività generalmente positive vi possano essere delle esternalità, purché non eccessive. Ironico è pensare, ad esempio, che molti trentisti sono poi contrari all’energia nucleare, accettando dunque molti più morti causati dalla produzione di energia elettrica rispetto a quelli salvabili dall’andare più piano.

Dunque, non si deve far nulla?

Assolutamente no. In certe zone, come nei centri città o nelle zone residenziali dov’è difficile separare i vari tipi di traffico, costruire strade 30 o imporre limitazioni al transito ha senso.

Si tratta, però, di interventi mirati, da fare dov’è necessario, in base alle necessità locali e alle caratteristiche della strada. Il Consiglio Comunale, e parlo in generale, che decide che tutta la città è a 30 all’ora è una ridicola mossa politica che non porta a nulla, visto che si parla solo di mettere un cartello, e permette al massimo di spostare la colpa degli incidenti nella comunicazione pubblica, riducendo il ruolo della manutenzione stradale, di competenza dei politici, e aumentando quello di chi “non rispetta le regole”.

Soprattutto se, magari, lo stesso comune ignora le richieste dei cittadini di costruire rotonde o mettere dossi o semafori in aree pericolose! Come accaduto nella mia zona, dove da anni si chiedeva di fare qualcosa per un incrocio pericoloso dove c’era un incidente ogni tre per due ma il comune si è svegliato solo l’anno scorso.

Sia chiaro: nessuno degli incidenti è stato mortale a quanto ne so, ma se si punta davvero a questa grande sicurezza stradale non sarebbe più opportuno andare con soldi e mezzi dove serve invece di limitarsi a qualche proclama?

Avatar
Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi