FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

La democrazia muore sotto il peso dell’integrità territoriale

L’integrità territoriale è un principio sacrosanto nei rapporti tra stati: d’altronde non è concepibile che oggi arrivi un bruto a prendersi un pezzo del mio Paese perché gli va o perché ho risorse migliori delle sue, essenzialmente.

Tuttavia, quando si parla di diritto interno, l’integrità territoriale diventa praticamente incompatibile con la democrazia. D’altronde, vi invito a pensare ad una cosa: c’è chi propone uno “status speciale in stile Sudtirolo per il Donbass”.

E può funzionare: i cittadini del Donbass si sentiranno pur russi, ma l’avventura delle Repubbliche Separatiste non è stata delle migliori, con città russofone dell’Ucraina che ora supportano, magari non convintamente, Kyiv per non finire in uno staterello dittatoriale, isolato del mondo e dove nemmeno i diritti umani garantiti in Russia lo sono. Uno statuto speciale all’interno dell’Ucraina potrebbe essere una soluzione, con riconoscimento della lingua russa, istruzione con curriculum russo, forza di polizia autonoma, doppia cittadinanza e tavolo permanente tra governo centrale e locale può garantire una qualità di vita migliore rispetto a quella che garantiscono le due Repubbliche Popolari.

Però, al contempo, cosa possono pensare i popoli che chiedono l’autonomia democraticamente? Cosa possono pensare i veneti che votano per l’autonomia e gli viene detto “mai come Bolzano” e “mai 23 materie”?

Devono pensare che l’unico modo per avere uno statuto speciale è prendere le armi, magari sostenuti da qualche potenza che ha volontà di destabilizzare l’Europa?

Questa è democrazia, dove chi vota non ha l’autonomia ma dove chi prende le armi sì? No, questa non è democrazia.

L’integrità territoriale non deve regolare le questioni interne di uno Stato, se si vuole una vera democrazia e soprattutto una vera pace, ma deve regolare solo i rapporti tra Stati. Già il Tribunale Internazionale di Giustizia, nel caso del Kosovo, l’ha detto: l’integrità territoriale non va tirata in ballo per le secessioni né le dichiarazioni di indipendenza sono contrarie al diritto internazionale.

Ma, chiaramente, gli Stati sono giudici, polizia, esercito e tutto ciò che vogliono, e difficilmente (Liechtenstein a parte…) vogliono essere spezzettati.

Ma, proprio per dirla come il Principe:

Trovo problematico che i potenti di questa Terra non smettano di presentare il diritto di autodeterminazione come un diritto teorico, non applicabile nella pratica. Anche per i potenti della Terra ciò crea continuamente più problemi più di quanti ne creerebbe se il diritto di autodeterminazione fosse un diritto chiaramente definito, sul quale ci fosse il consenso della comunità internazionale.

Giovanni Adamo II del Liechtenstein

Ogni giorno tali frasi, scritte probabilmente mentre la Russia invadeva la Georgia per l’Abcasia e l’Ossezia del Sud, sembrano sempre più vere: converrebbe a tutti avere una codificazione internazionale del diritto di secessione con una comunità internazionale che agisce da mediatore, così che se possibile si trovino delle alternative.

Ma se gli Stati sanno di poter perdere i propri territori, sicuramente si compoterebbero in modo diverso…

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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