C’è la variante. È coperta dal vaccino. Vaccinatevi. Io già l’ho fatto. Buona continuazione di giornata da La Voce del Nord.
No, scherzo, ma la sintesi di questo articolo l’avete già letta: il problema varianti esiste, ma è molto minore di quanto viene venduto dai politici, che col fine pandemia temono di vedere il proprio ruolo ridursi, e da annessi personaggi mediatici che tornerebbero a usare la Divisumma per fare qualche cosa di non ben precisato nei laboratori universitari invece che parlare ogni giorno ai giornali.
Il vaccino, infatti, funziona contro le varianti. Funziona per come lo si intendeva in origine: non come vaccino sterilizzante ma come vaccino che prepara il corpo al virus e rende l’infezione poco più che un banale raffreddore.
Obiettivamente, se anche il Covid fa diecimila o centomila contagi al giorno ma in reparto hai più persone con la polmonite batterica che col Covid, chissenefrega.
Tuttavia politici e annessi ora vendono l’idea di Zero Covid. L’idea non è più che il Covid non deve riempire gli ospedali, è che non deve esistere e ogni contagio è un fallimento dello Stato-balia che ti accompagna dalla culla alla tomba, rigorosamente con la mascherina FFP-2 indosso. Doppia.
A testimoniare ciò il coprifuoco: fingiamo per un attimo che non sia completamente inutile (citofonare Svizzera) e alle volte dannoso (citofonare Tolosa), se anche fosse servito ci sarebbero state ampiamente le condizioni per rimuoverlo a inizio maggio, in tutta Europa.
Eppure si è portato avanti sino a fine giugno e inizio luglio, perché non era più questione di evitare di avere gli ospedali pieni ma di dimostrare che lo Stato c’è. Come se non fosse sufficiente il prurito là dove non batte il sole per capirlo, tra l’altro…
Il virus non è più una questione biologica ma un nemico, non da gestire, come facciamo con praticamente tutte le malattie paragonabili, ma da sconfiggere. Buona fortuna, dato che ad oggi l’unica malattia umana sconfitta è il vaiolo e ci sono voluti decenni.
Prima del prossimo paragrafo ritengo importante ricordare una cosa: abbiamo i vaccini, chi ha scelto di non vaccinarsi ha compiuto una scelta cosciente, ritenendo il rischio di prendere il Covid minore rispetto a quello di vaccinarsi. Scelta liberissima, sia chiaro, ma in caso non parliamo più di povere vittime, ma di persone che rischiano coscientemente.
Ecco, io direi che dovremmo quasi sperare nella variante. Perché dalla variante noi siamo protetti, ma non lo sono i governanti impanicati con un costante gastrospasmo del fare oltre che un certo antivaccinismo “pratico” che continua a negare l’utilità del vaccino.
Come dicevo, con ogni probabilità una nuova ondata sarebbe essenzialmente un’ondata influenzale, magari un po’ più gnucca, ma nulla di disastroso, come sta accadendo nello UK dove ci sono ventimila contagi al giorno ma la mortalità resta quasi trascurabile, proprio grazie al vaccino, quindi non mi sento cattivo nell’esporre questa tesi.
Se i politici decidessero di reagire con il cervello, posto che sia nel di loro cranio e non nel di loro retto, nei fatti non reagirebbero, inviterebbero al massimo alla prudenza, a vaccinarsi e a mettersi la mascherina, magari rendendola obbligatoria in alcuni eventi a rischio.
Se invece decidessero di reagire con lo stomaco, riproponendo i lockdown, il coprifuoco e le chiusure, condannerebbero l’Italia, e non solo, a morte, per di più senza alcuna ragione che non sia la paura, debitamente condita con la salsa elettorale.
Non immaginatevi un’Italia il cui tessuto sociale si strappa: troppa gente qui non produce ricchezza e abbiamo visto che più si chiude più la gente trova modi per non chiudere o se ne frega semplicemente, per di più i mobilizzatori delle masse che gridavano al lockdown per le strade piene a dicembre salvo accalcarsi per sentire l’ultima perla del Megapresidente Conte stanno, appunto, dalla parte delle chiusure.
Ma come si suol dire in inglese “gioca a giochi stupidi, vinci premi stupidi“: già l’economia italiana non si sa bene come resti in piedi, anche se è ben noto l’estremo contributo della Lombardia, se la si ferma ancora non si rialzerà mai e vedremo negli anni le conseguenze, con aziende che non riapriranno, settori che si bloccheranno e giovani che o espatrieranno o faranno gli statali, senza produrre ricchezza e arrivando prima o poi ad avere un debito e/o un sistema pensionistico insostenibile.
In sostanza la terza ondata non farà – per fortuna- strage di esseri umani ma strage di governi: quelli che avranno il coraggio di alzare la testa e di dire chiaro e tondo che il virus ora si può e si deve gestire con gli strumenti che abbiamo sopravviveranno, quelli che si chiuderanno ancora a riccio mossi dal timore e dalla convenienza elettorale periranno.
Cosa farà l’Italia? Chi vivrà, vedrà…