Esercito e polizia sono due corpi ben separati. L’esercito combatte i nemici dello Stato, la polizia serve a proteggere il popolo. Quando entrambe le cose le fa l’esercito, allora il nemico dello Stato tende a diventare il popolo.
Battlestar Galactica
Non è la citazione di un qualche filosofo o politologo ma di una verrebbe da dire banale serie TV, che però azzecca bene il punto: le forze armate dovrebbero essere una barriera che ci protegge dall’esterno, mentre le forze dell’ordine dovrebbero essere parte di noi e aiutarci proteggendoci da dentro.
Questa differenza, però, ha iniziato a divenire labile quando gli Stati hanno iniziato a dichiarare guerra a fenomeni nel proprio territorio, principalmente alla droga, con conseguenza ovvia di criminalizzare comportamenti consensuali tra cittadini e creare la nuova categoria del “criminale”, ossia chi viola la legge senza far del male a nessuno.
Storicamente, la polizia non esisteva: nella gran parte del mondo erano le unità militari, dipendenti dal Monarca, a far rispettare le sue leggi. Negli Stati Uniti, dove l’idea di avere soldati a far da poliziotti non piaceva a molti dopo l’esperienza con gli inglesi, si creò un combinato disposto tra secondo e terzo emendamento: l’uso delle forze armate era limitato e, solitamente, i crimini venivano gestiti dagli ufficiali della Contea con l’aiuto dei cittadini o, al massimo, della milizia. Le cose cambiarono dopo la guerra civile, per chi fosse interessato consiglio questo video che spiega bene tutto, ma non è strettamente essenziale per comprendere l’articolo.
Proprio ironicamente negli USA, ma anche a ruota in altri Paesi, si è vista a causa di queste guerre interne una vera e propria militarizzazione della polizia, che ha cambiato sia la visione pubblica di essa che proprio la loro azione di polizia.
Ovviamente si è creato anche un circolo vizioso: avere una polizia militarizzata aumenta le capacità del crimine e il timore dei cittadini, riducendo quindi l’efficacia dell’azione di polizia, rendendo quindi necessario per la polizia armarsi ancor di più, cambiando ancor di più il loro modo di pensare.
La guerra al Covid, specie come fatta in Francia, Italia, Spagna, qualche stato della Germania e, in generale, dove si è preferito reprimere le persone e la loro libertà di movimento invece di porre più blande limitazioni alla libertà economica, come in Scandinavia o in Svizzera, potrebbe segnare una separazione netta e insanabile tra i cittadini e le forze dell’ordine.
Pensateci: ormai il principale compito della polizia è reprimere i propri cittadini. Noi siamo il nemico, chi passeggia dopo le 23 è più pericoloso di un mafioso, se vai a fare la spesa fuori dal comune nella zona sbagliata devi motivare dettagliatamente a uno sconosciuto (e io, per un concorso di poesia, ho dovuto spolverare le conoscenze di GDPR…) quel che fai e, soprattutto, nessuno può mai sapere se un suo comportamento pienamente innocente e non dannoso, tra adulti consenzienti, verrà giudicato in modo negativo da questi controllori, con annesse sanzioni.
Al contempo la mentalità di molti agenti è cambiata: il loro ruolo non è quello di proteggere la comunità ma, esattamente come le Giubbe Rosse di Londra mandate a Filadelfia, far rispettare il volere del governo a prescindere.
Per carità, non son tutti così, ma quelli che lo sono rovinano ampiamente l’immagine delle Forze dell’Ordine e, soprattutto la loro possibilità di operare bene.
Infatti, da quando a Londra venne inventata la prima forza di polizia moderna, si sa bene che uno dei pilastri dell’attività è quello di essere parte della comunità e avere la sua fiducia.
Che fiducia si vuole avere da una popolazione che si vuole punire semplicemente perché vuole vivere? Abbiamo visto i risultati della guerra alla droga: le zone ad alto tasso di diffusione di droga sono tra le più insicure, proprio perché chi ne fa uso sa di non potersi rivolgere con fiducia a chi dovrebbe proteggerlo, semplicemente perché chi paga il salario ai protettori disapprova ciò che fa.
Ora chi paga disapprova ciò che facciamo in sessanta milioni, introducendo illeciti ridicoli quali passeggiare, incontrare i propri parenti e amici, fare tardi la sera e così via. Tutti abbiamo una legittima ragione per temere e le forze dell’ordine servono ciecamente.
Rischiamo di essere non più quelli da proteggere, ma il nemico da combattere. La polizia per come l’abbiamo sempre intesa rischia di scomparire.