La gestione lombarda, decisamente, si è mostrata subottimale e l’abbiamo visto tutti in questa emergenza Covid. Ma, altrettanto palesemente, la gestione romana ha gli stessi problemi.
Molto spesso, a compensare gli errori di Milano e Roma, ci sono stati gli amministratori locali, che hanno istituito a spese del Comune o addirittura proprie servizi di tracciamento, di trasporto anziani ai vaccini, di sostegno sociale e così via.
Sembra quasi che il problema sia l’eccessiva centralizzazione. E, in effetti, sia la Repubblica Italiana che la Regione Lombardia son parecchio centralizzate. E non parliamo della sanità lombarda…
Proprio per loro natura enti grandi, come l’Italia e la Lombardia, non sono granché capaci di agire nel piccolo, dove invece gli enti piccoli primeggiano.
Ma, la storia lo mostra, la natura della Lombardia è federale: non un potere centrale che si emana ma poteri locali che agiscono sotto la direzione di un potere centrale che coordina gli sforzi.
Non a caso la Lega Lombarda fu una delle prime confederazioni e, con elevata probabilità, la prima organizzata in forma direttoriale nella storia, come vi raccontai due 7 aprile fa. Tra l’altro, oggi, si celebra il leggendario Giuramento di Pontida…
E ne approfitto della giornata per fare una proposta provocatoria: sciogliamo Regione Lombardia e ritorniamo alla Lega Lombarda.
Invece di un decentramento da Roma, pensiamo ad un accentramento dai nostri comuni, opportunamente consorziati. Tralasciando per un attimo il ruolo di Roma, il governo centrale lombardo dovrebbe occuparsi solo di cose che il piccolo non fa bene per sua natura: penso alle grandi infrastrutture, alla macrogestione della sanità, ai rapporti coi vicini…
Ma perché per allungare una metropolitana a Milano dovrebbe servire il consenso della Regione? Perché la sanità territoriale dovrebbe essere telecomandata dal Pirellone quando i comuni, consorziati, farebbero meglio?
Ecco: questo è il federalismo, far fare a ognuno ciò che far meglio, senza dogmi e con il centro che interviene solo se assolutamente necessario.
Ma c’è di più: il direttorialismo. E se sia il centrodestra e il centrosinistra potessero mettere a disposizione della Lombardia le loro migliori menti invece di litigare e votare sulle linee di partito? Si può fare: invece di votare di votare un presidente votiamo solo il Consiglio Regionale. Poi, proporzionalmente, si nomina la Giunta, con membri di tutti i partiti rilevanti.
Invece di litigare si lavora insieme e si rende veramente sovrano il rappresentante del Popolo, ossia il Consiglio.
Impossibile? Ciò che vi ho descritto è praticamente la Svizzera, il nostro vicino a Nord, che funziona decisamente meglio di noi.
Ma è certamente impensabile, ad oggi. Perché le leggi di Roma non tengono in conto che Lombardia e Molise son diversi e pretende di governarli allo stesso modo.
In ogni caso la soluzione è la solita: federalismo e decentramento, sempre. Chi crede che Roma possa salvare Milano, onestamente, è ingenuo…