Ogni tanto serve fare del sano fact checking, anche nei confronti di chi è un esperto. Tutti sbagliano.
Oggi, nello specifico, parleremo di Walter Ricciardi che ieri, a Dimartedì, ha dichiarato addirittura che “siamo l’unico paese non in lockdown”. Ma è fattualmente falso.
Se avesse detto, ad esempio, “molti paesi sono in lockdown” o “la maggior parte dei paesi sono in lockdown” non ci sarebbe stato nulla da dire: non esiste una misure obiettiva di “molti” o “maggior parte”.
Dire che lo sono tutti eccetto l’Italia è smentibile semplicemente trovando esempi di Stati che non lo sono. Serve ovviamente buonsenso! Non si può smentire dicendo “in Liechtenstein non sono in lockdown” se tutto il resto d’Europa lo è, ad esempio.
Però Norvegia, Finlandia e Svezia non sono in lockdown e, paradossalmente, il paese tra i tre con più restrittivo è proprio la Svezia! Tra i paesi nordici solo la Danimarca si dichiara in lockdown, ma con misure molto leggere: essenzialmente l’unica coercizione è la chiusura parziale dei negozi non essenziali, vige libertà di circolazione e consigli sul numero massimo di ospiti.
In Norvegia esistono delle “zone 1” che hanno delle misure più dure, ma non sono in lockdown: solo alcune hanno chiuso i negozi non essenziali e non vigono restrizioni alla mobilità, solo raccomandazioni.
Tre Stati di grandi dimensioni per 20 milioni di abitanti non sono certamente noccioline. Se poi mettessimo come criterio quello che Ricciardi ritiene assolutamente necessario, ossia le limitazioni alla mobilità, tali limitazioni non ci sono in vari Stati come Svizzera ed escludendo le locali zone rosse, in Germania.
Non è il luogo giusto per dire se il modello nordico sia applicabile nel resto d’Europa, ovviamente. Ma sta di fatto che esiste e che ignorarlo dichiarando che l’Italia sia l’unica a non chiudere testardamente non corrisponde a verità e, soprattutto, non pone le basi per un giusto e necessario dibattito.
