“Claus Gatterer, chi era costui?” direbbe un moderno lettore del Manzoni, disinteressato delle tematiche relative all’autonomia, all’autodeterminazione o alla storia tirolese.
Claus Gatterer, nato a Sesto Pusteria nel 1924, laurea a Padova in lettere e filosofia, fu uno dei “maitre a penser” dello SVP, poi giornalista al Dolomiten e in tante altre testate, ricevette numerosi premi per il suo lavoro, morì a Vienna nel 1984 e il “Club dei giornalisti austriaci” istituì il “Premio Claus Gatterer” che viene conferito ogni due anni.
Nel 1968 stampò il lingua tedesca “Im Kampf gegen Rom” che venne pubblicato nel 1984 in lingua italiana con il titolo “In lotta contro Roma. Cittadini, minoranze e autonomie in Italia”, un tomo ponderoso di quasi 1.600 pagine incentrato sulla questione tirolese e nel quale si affrontano anche le tematiche relative alle altre minoranze “storiche” presenti nello stato italiano, dai valdostani ai siciliani, dai sardi ai sloveni, dai triestini ai friulani; viene dedicato anche un capitolo agli “italiani” in Jugoslavia.
“Se qui si parla di autonomismo, scrive Gatterer nell’introduzione, lo si intende nel senso indicato dal meridionalista Guido Dorso, cioè nel senso del self-governement, di autogoverno e questo in un primo momento senza implicazioni di carattere giuridico-costituzionale. Autonomismo come coscienza civica del cittadino, come rifiuto di ogni autorità che non sia basata sulla sua libertà, quella libertà che risiede nella profonda capacità autodecisionale”.
L’amico Gilberto Oneto aveva maturato negli ultimi anni della sua intensa esistenza, l’idea di riprendere il solco tracciato da Gatterer portandolo però all’interno di quei popoli che lo scrittore tirolese non aveva preso in considerazione, partendo dal concetto che in tutti i popoli padano-alpini ci siano stati movimenti per l’autonomia, movimenti “contro Roma”: l’idea, il progetto, il sogno di Gilberto Oneto sembravano essere tramontati con la sua scomparsa, il 20 novembre del 2015, quando l’associazione che porta il suo nome e che è nata proprio per portare avanti le tematiche, le idee, le proposte di Gilberto, ha pensato bene di fare proprio il suo progetto.
L’associazione ha così organizzato a Spirano (Bg) nel giugno dello scorso anno il convegno “In guerra contro Roma, oltre Gatterer” che sotto la sapiente regia di Gianluca Marchi ha riunito una serie di studiosi che hanno evidenziato una straordinaria vivacità nei rispettivi territori della battaglia per l’autonomia e contro un governo, quello italiano, sentito come estraneo se non ostile; documenti e testimonianze preziose che rischiavano di finire completamente nel dimenticatoio, se non addirittura andar perse.
Tutto queste materiale, e tanto altro ancora, è stato raccolto, ed è uscito in questi giorni nelle librerie con il titolo di “Padania separatista. In lotta contro Roma” un notevole volume di quasi 400 pagine, Leonardo Facco Editore, nel quale si parla di Lombardia, Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Trentino, Ladinia, Friuli e Territorio Libero di Trieste.
Gli scritti sono di Gianfranco Ruggeri, Giovanni Polli, Roberto Gremmo, Elena Bianchini Braglia, Ettore Beggiato, Annelise Vian, con la premessa di Marco Peruzzi e il coordinamento di Daniela Piolini Oneto e portano alla luce una galassia, spesso sotterranea, di movimenti, associazioni, circoli, “spiriti liberi” che hanno lottato e continuano a lottare contro la massificazione e l’omologazione dello stato italiano, per difendere la loro lingua, la loro cultura, la loro identità, la loro Terra, affinché tante “Nazioni senza stato”, patrimonio dell’intera Europa continuino a far sentire la loro voce.