FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Siamo davvero migliori di quella polizia americana?

Le immagini le abbiamo viste tutti e difficilmente riusciremo a dimenticarle: una persona uccisa crudelmente da un poliziotto negli Stati Uniti.

Non il primo caso. E così ho visto tante persone vantarsi del “nostro modello di civiltà”, dire che “l’Europa è il faro di civiltà, non gli Stati Uniti” e così via.

Non so come sia la situazione nel resto d’Europa ma, vivendo in Italia, so che non siamo nemmeno così diversi. Anzi, forse siamo messi ben peggio dell’America su vari livelli.

I nostri bei casi di gravi abusi di polizia li abbiamo visti eccome. Uva e Cucchi ad esempio, per citare quelli che hanno condotto a decessi. Per non parlare della Diaz.

Senza andare nei morti potremmo parlare tranquillamente dei numerosissimi abusi compiuti dalle forze dell’ordine durante il lockdown, in cui in sostanza la parola d’ordine era “multe a caso”.

Tutti così? No, per carità, ho visto di prima mano la professionalità della polizia locale milanese, ad esempio. Ma c’è omertà, nessuno si schiera apertamente contro chi abusa del proprio potere.

Negli Stati Uniti sì, invece. C’è addirittura un ex poliziotto, repubblicano, che ha detto che lui darebbe la pena di morte al poliziotto in questione. Immaginatevi una frase del genere pronunciata in Italia…

Poliziotto arrestato pochi giorni dopo dal fattaccio, paragonatelo all’Italia dove se si arriva ad una condanna leggera dopo anni è un qualcosa che stupisce.

E la politica? Condanna praticamente unanime. “Omicidio volontario” per i repubblicani ma anche per i democratici e, per chi segue il filone, per i libertari.

Mica come qui in Italia dove c’è sempre quella parte di politica che non ha mai dimenticato il ventennio e che difende sempre, a prescindere, la polizia pure se è palesemente colpevole e se viene dichiarata tale basta non fare il post su Facebook e il gioco è fatto. Uno lo abbiamo avuto anche ministro.

E, sempre in America, la dottrina giurisprudenziale che spesso copre i pubblici ufficiali è sempre più criticata sia da destra che da sinistra.

Mentre in Italia non c’è politico che non si debba sottomettere alla causa del militarismo e dello strizzare l’occhio alle forze dell’ordine a prescindere.

Soprattutto, e questo è il vero punto di forza che mi rende ancora fiducioso in quella bandiera a stelle e strisce, è che loro per fortuna hanno il primo emendamento.

In sostanza loro possono dire quello che vogliono. Sempre. Possono essere feroci nelle critiche al loro apparato di polizia senza temere, possono persino scendere in piazza, ovviamente distanziati, e nessuno può dirgli nulla.

In Italia, dove c’è la costituzione che secondo qualcuno sotto pesanti stupefacenti è la più bella del mondo, invece, sei libero finché la legge non ti toglie la libertà, e spesso la legge risale ai tempi del Duce, devi pesare ogni parola per non commettere vilipendio.

E così se vi dicessi da New York che il problema comune delle forze dell’ordine americane e italiane è l’addestramento e il fatto che “peschino” non tra chi effettivamente vuole lavorare nel campo della pubblica sicurezza ma tra persone spesso poco qualificate e che cercano un modo di sfuggire alla disoccupazione, non nascondiamocelo: molti di quelli che oggi sono nelle forze dell’ordine se fosse uscito prima il bando per diventare bidelli sarebbero diventati bidelli, e che, alla fine, non è colpa loro se sia il governo italiano che la gran parte dei governi americani puntino sulla quantità e non sulla quantità, nessuno potrebbe dirmi nulla: il primo emendamento me lo consentirebbe.

Ma visto che lo scrivo da Milano rischio che qualche zelante magistrato mi denunci per aver vilipeso “un’istituzione della Repubblica”.

E, improvvisamente, tra un sistema dove l’abuso è legge dello Stato e dove c’è estesa omertà e impunità e uno dove è abuso che alle volte viene “graziato” in base a dottrine giurisprudenziali che si vogliono superare (poi, ovviamente, nei paesi di common law c’è sempre il fatto che una giuria può votare per assolvere una persona anche se colpevole, ma quanti lo farebbero in casi del genere?) il secondo inizia ad essere molto più ragionevole.

Ciò non significa di certo che gli Stati Uniti siano perfetti, lasciamo tali convinzioni a qualche influencer che va a viverci e poi scappa quando vede gli americani comperare armi o scopre che con l’assicurazione del discount non può andare fuori dallo Stato di residenza a farsi curare.

Tuttavia è paradossale criticare l’America dal paese dove abbiamo avuto il ministro che, tutto sommato, così contrario all’idea della violenza della polizia non era e dove tra agenti c’è un’omertà che ricorda quella di un clan ma non puoi dirlo troppo forte o la procura manda le camicie nere, o i loro legali successori ora che l’esecutivo fascista è scomparso, ma ahinoi non la sua legislazione, a fare “una visita di cortesia”.

Il come riformare la polizia americana, poi, lasciamolo agli americani. Sicuramente dovranno anche analizzare questioni sociali, che in Europa non è che non ci spariamo perché è bello ma perché non abbiamo quelle enormi sacche di degrado che in America, per varie ragioni, esistono.

Solo che alle volte è meglio stare zitti e dare l’impressione di essere scemi che aprire bocca e confermarlo.

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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