FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

La pandemia statalista crea poveri di Stato

Quando c’è una pandemia, purtroppo, l’economia rallenta: ci sono luoghi che non possono aprire perché sarebbe troppo rischioso, i lavoratori non essenziali vengono spesso lasciati a casa o fatti lavorare meno per ridurre il rischio di contagio mentre altri possono aprire ma hanno bisogno di adattamenti che li lasciano chiusi per alcuni giorni.

Ma c’è una seconda pandemia, quella statalista. “Lo Stato c’è” ammonisce il nostro premier, in un qualcosa che per lui è un bene ma a me sembra una minaccia.

Chiudere tutto è una scelta suicida. Puoi chiudere una Provincia, al massimo, e anche ciò crea problemi (si ricordino le aziende di Codogno che bloccavano altre produzioni) ma chiudere un intero Stato è una misura assolutamente emergenziale. Davvero non necessaria visto la scarsissima diffusione del virus nel Meridione.

E anche le chiusure prolungate di attività che potrebbero aprire in modo sicuro sono una fucina di povertà: estetisti e parrucchieri potrebbero già aprire in modo sicuro, idem i ristoratori con le dovute attenzioni (e col comune che gentilmente concede il suolo pubblico) e i bar.

E, nel caso dei liberi professionisti, è anche una pia illusione credere che non lavorino: se c’è domanda di unghie e offerta di unghie si incontreranno nelle case e non nei negozi. Semplicemente lo faranno in nero (e se le tasse servono a finanziare questi geni è meglio)

Ma tanti altri non ricevono particolari aiuti statali né possono lavorare in nero. Intaccheranno i risparmi che spesso sono pochi, si troveranno debiti e alcuni falliranno.

Il tutto perché i politici “hanno un piano“. Ma come ci diceva il buon Reagan le parole che più fanno paura da sentire sono “sono del governo e sono qui per aiutare”.

I politici non hanno idea dell’economia reale né possono, in qualche migliaio, prevedere le scelte di milioni di persone. Loro si pongono delle date perché credono che senza di essi sarebbe impossibile coordinarsi ma semplicemente non è così: senza l’azione del governo magari il vostro parrucchiere sarebbe già aperto, il vostro bar avrebbe potuto servirvi un caffè da asporto da giorni e non rischierebbe il fallimento e così via.

Sono un po’ come i giocatori degli strategici che dicono “al turno 15 muovo i miei guerrieri con la mazza davanti al Giappone così al turno 20 sono lì e al 22 dichiaro guerra visto che al 21 decade la sua alleanza con Mansa Musa”. Peccato che noi non siamo delle istanze della classe “unità” all’interno di un codice di programmazione ma siamo persone con scelte, idee, visioni e condizioni differenti.

Cosa ancor peggiore per colpa dei “fai-qualcos-ismo” del governo la nostra economia ha importanti “condizioni pregresse” che, come nel caso del COVID-19 biologico, contribuiscono a peggiorare le condizioni del malato.

Se già si parla di una ripartenza del PIL nel 2021 per molti Paesi UE per l’Italia è più dura. Molti, infatti, possono permettersi di fare programmi di assistenza e di aiutare i più colpiti, in un’ottica di riaprire il più possibile in sicurezza.

In Italia abbiamo delegato alle task force per cui esistono 150 milioni di italiani, per cui uno dei temi più importante è il “nuovo rinascimento” e che hanno come esperto per la ripartenza l’amministratore d’impresa (pubblica) Domenico Arcuri, uno che approva una misura demente che riduce l’offerta di mascherine e invece di dimettersi dà la colpa ai “liberisti da divano”. Menomale che la mano invisibile esiste ma non regola il mercato, tira solo sonori schiaffoni a chi si crede più forte di esso.

E quindi ci ritroviamo qui in un “si salvi chi può”: chi può lavora in nero, chi non può fallisce, a guadagnarci sono i soliti del gioco della partitocrazia: politici e parassiti.

PS. A chi piacesse il tema ho dedicato un sonetto in milanese al calmiere delle mascherine, ve lo posto anche qui sotto:


AL SUR DOMENEGH ARCURI
Domenegh, ma minga meneghinn
El voeur mett el calmer ai mascherinn
L’ha dii che l’è giust pagàj des palanch
Ma voramai a hinn voeud i banch
I aziend ch’i faseven han saraa su
Perchè ‘l gh’è convenuu vend puu
Ma ‘l sarìa staa assee lensg el Manzon
Per fà mia i ròbb de mincion

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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