È quanto emerge dall’analisi sulla spesa pubblica locale dell’ufficio studi di Confcommercio – basata sugli ultimi dati disponibili del 2016 -che mette in relazione la qualità dei servizi offerti ai cittadini con i costi.
L’Italia delle regioni ideale ha i servizi del Trentino Alto Adige ai prezzi della Lombardia. Se tutto il Paese avesse questi standard nella spesa locale ci sarebbero oltre a maggiori efficienze anche un risparmio di ben 66 miliardi. È quanto emerge dall’analisi sulla spesa pubblica locale dell’ufficio studi di Confcommercio – basata sugli ultimi dati disponibili del 2016 – che mette in relazione la qualità dei servizi offerti ai cittadini con i costi.
Secondo l’analisi dell’ufficio studi di Confcommercio le Regioni a statuto speciale spendono in media per abitante il 37% in più delle Regioni a statuto ordinario. Fra queste, quelle piccole spendono mediamente il 17% in più delle Regioni grandi. Dallo studio emerge che l’Italia delle regioni ideale, avrebbe i servizi del Trentino Alto Adige ai prezzi della Lombardia che per i suoi servizi spende 2.528 euro pro-capite. Dall’analisi emerge anche che, per avere l’attuale livello dei servizi al livello dei prezzi della Lombardia, la spesa pubblica sarebbe di soli 107,9 miliardi di euro invece degli effettivi 173,9 miliardi. Insomma l’attuale sistema di spesa locale potrebbe con maggiori efficienze risparmiare 66 miliardi di euro. A fronte dei quali, 5,2 miliardi sarebbero di sprechi netti.
Andando ad esaminare le singole regioni la Valle d’Aosta è quella che ha la spesa pro capite più alta, 6.376 euro pro capite, ed è al quarto posto per output di servizi dopo Trentino, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Il Trentino Alto Adige, che è in testa per l’efficienza dei servizi ha una spesa pro-capite di 5.417 euro, ed è seconda dopo la Valle d’Aosta. Fra le regioni che spendono meno pro capite figurano la Campania (ultima della lista con 2.476 euro), la Lombardia (penultima con 2.528 euro), la Puglia (2.540 euro), il Lazio (2.686 euro) e il Veneto (2.709 euro). Se si incrocia la spesa pro-capite con l’efficienza dei servizi emergono le regioni più virtuose: Lombardia (seconda per output) e Veneto (sesta per output). Maglia nera per l’inefficienza è la Sicilia che ha una spesa pro capite di 3.220 euro (settima regione) ed è l’ultima nell’indice di output dei servizi. Il problema del Sud, non è tanto la quantità di spesa, quanto la qualità di servizi. «Se al Sud non si spende molto più che al Nord in termini di costo dei servizi pubblici per abitante, il problema è che di tali servizi al Sud se ne producono molto meno», sottolinea la ricerca.
Questo evidenzia in cosa consista la virtuosità della Lombardia: è la regione che, in proporzione alle altre, offre il maggior numero di servizi al minor costo di spesa pubblica.
L’inefficienza delle regioni meno virtuose, invece, dipende da queste due variabili: o dal minor numero di servizi pubblici offerti (ad esempio Sicilia, Calabria e Campania erogano meno del 40% dei servizi che offre la Lombardia), o dal maggior costo pro capite dei servizi, (ad esempio il Trentino Alto Adige spende in proporzione più del doppio della Lombardia).