Applausi a tutti. Ai sindaci di Milano e Cortina d’Ampezzo, Beppe Sala e Gianpiero Ghedina; così come al presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha consumato la sua rivincita dopo che si era visto sbattere la porta in faccia dalla sindaca di Roma Virginia Raggi – quella che è sempre colpa di chi c’era prima di lei – per concorrere alle Olimpiadi del 2024.
Ma gli artefici fondamentali per l’assegnazione dei giochi olimpici invernali del 2026 sono stati i governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, i quali hanno messo sul tavolo 430 milioni di euro, garanzia senza la quale la candidatura di Milano-Cortina nemmeno sarebbe stata accettata. Una puntualizzazione doverosa, perché negli ultimi giorni molti media hanno dato dimostrazione di avere la memoria corta. Una candidatura che dopo l’uscita di Torino si era paradossalmente rafforzata. Milano era il nome forte con il brand metropolitano; Cortina ha aggiunto fascino. Tesi supportata dal fatto che tutti i luoghi individuati per ospitare gli eventi godono di strutture all’altezza e moderne, abituate ad allestire appuntamenti di livello.
Milano ospiterà la cerimonia allo stadio San Siro e dovrà realizzare un nuovo Palasport a Santa Giulia per ospitare le gare di pattinaggio di velocità su ghiaccio. Cortina, invece, accoglierà le gare di sci alpino, bob, slittino, skeleton e curling. Nel dossier preliminare sono stati inseriti anche la Valtellina, Livigno, Bormio e Val di Fiemme, mentre la cerimonia di chiusura si terrà all’Arena di Verona. In passato l’Italia era già stata designata come Paese ospitante per i giochi Olimpici, sia estivi che invernali. Per tre volte, infatti, le Olimpiadi si sono svolte nel Belpaese.
La prima occasione fu quella dei VII Giochi olimpici invernali che, nel 1956, ebbero luogo a Cortina d’Ampezzo. Solo quattro anni dopo fu la volta dei giochi estivi che, alla loro XVII edizione, vennero ospitati a Roma. Molti più recenti, invece, sono le Olimpiadi invernali che, nel 2006, si svolsero a Torino.
La stessa città che per volontà del sindaco Chiara Appendino si è chiamata fuori dal formare il possibile “tridente” con Milano e Cortina, ribadendo di non aver alcun rimpianto. Contenta lei…