Un mito comune del sovranismo italico è che una commissione sovranista possa salvare l’Italia dai vincoli europei, per esempio permettendoci di sforare il debito senza dover aumentare l’IVA.
Eppure così non è, anzi, è tutto l’inverso! Infatti, quando l’Italia ha già provato a fare l’economia sovrana ha ricevuto sonori sberloni proprio da un leader sovranista, cioè Sebastian Kurz, purtroppo dimissionario a causa di uno scandalo riguardante altri sovranisti, così sovranisti da accettare soldi dalla Russia.
Infatti il famoso sovranismo di destra nasce in reazione all’affare migranti, unendo varie anime, da thatcheriani come Wilders ai colbertisti della Le Pen e di Diritto e Giustizia e i dirigisti di Vox e Alternativa per la Germania passando per il conservatore fiscale Kurz.
Anime che possono unirsi certamente in quanto a immigrazione ma che non hanno alcun beneficio a permettere le spese pazze all’Italia, sia per principio, come nel caso di Kurz, sia per evitare di diventare la Lombardia d’Europa come nel caso di AfD.
Se le forze europeiste sono disposte a dare un po’ di fiato, si sottolinei un po’, all’Italia anche a costo di perderci qualche soldo la parola d’ordine del sovranismo di destra in campo economico è una: Rigore.
Ed è anche ovvio, se noi siamo abituati a considerare lo spettro politico un cerchio tra due estremi di socialismo, ossia comunismo e fascismo, all’estero è più diffusa la concezione anglosassone in materia, dove la destra è conservatrice soprattutto in campo culturale ed economico più che sociale.
Se il nostro sovranismo cerca libertà di spesa per finanziare misure di assistenzialismo il sovranismo di destra estero cerca rigore fiscale. In una commissione Kurz l’Italia gialloblù sarebbe commissariata dopo due giorni.
Ironicamente l’Italia starebbe bene, nel senso che pagherebbe il costo delle sue azioni senza essere salvata prima dall’UE, con i sovranisti di sinistra, che contestano “la dittatura dei numeretti” e “l’austerità”. Ma ciò vorrebbe dire stare con chi si è accusato di genocidio culturale, invasione e simili.
Ma, comunque, il nostro vero problema non è se Bruxelles decide di tollerarci o di prenderci a schiaffi: È che si va avanti con un modello fallimentare da 80 anni che nessuno vuole cambiare perché porta voti.
Se non cambiamo quello l’Italia non cambierà mai.