FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

…..e come Giuda la baciai. Sotto le lenzuola, ovunque nel mondo, ma non a Napoli!

“Io l’altra notte l’ho tradita 
E son tornato alle cinque
Pian piano sotto le lenzuola 
Non la volevo svegliar 
Ma l’abat-jour che è vicino a lei 
S’illuminò come gli occhi suoi
Lei mi guardo, io non parlai
Io non parlai e come giuda la baciai”.


Galeotte lenzuola, già nel 1971 Adriano Celentano  nella sua ennesima canzone di successo ne delineava il valore sociale e culturale.

Ma credo nemmeno il lungimirante molleggiato avesse previsto che quasi 50 anni dopo, questo straordinario oggetto di biancheria sarebbe diventato affare di stato.
Nessuno potrà mai dire che le sorprese sono finite quando si parla di Napoli. Ed è dalla prolifica narrazione partenopea che ci arriva l’ultima perla. Un vero e proprio affare di stato, se è vero come è vero, che sia dovuto intervenire direttamente il ministro degli interni per risolvere un problema di “lenzuola”. E badate bene: nulla di pruriginoso stavolta. Bensì una incredibile vicenda in quella landa sgangherata per la quale nei giorni scorsi sono stati destinati  al Cardarelli di Napoli 2.500 completi letto e 500 lenzuola monouso.

Lo ha fatto sapere direttamente il Viminale con una nota, dopo che l’ospedale napoletano ha dovuto ridurre l’attività per mancanza di lenzuola. Il materiale, dicono dal ministero, è stato inviato dal Centro assistenza di pronto intervento (Capi) del ministero dell’Interno di Capua. Pare che Il ministro Matteo Salvini in persona abbia dato il via libera all’operazione.

Un’operazione con pochi precedenti condotta con l’enfasi dello sbarco in Normandia, per far fronte all’ennesima bizzarra emergenza di una sanità senza speranza, quale è quella campana. Una sanità dove una società dal nome anglofilo, tal American Laundry , che fornisce la biancheria pulita agli ospedali dell’Asl Napoli 1 e che è commissariata dopo aver ricevuto una interdittiva  antimafia, non è più in grado di garantire il servizio.  Il tutto nel classico stile farsesco ha addirittura provocato la reazione stizzita dei commissari della società apparentemente affiliata alle cosche che con una nota hanno avuto modo di dire: – «Il quantitativo di lenzuola che gentilmente il ministero dell’interno ha spedito oggi è stato già fornito agli ospedali alle 6.30 dall’American Laundry. Eventuali interventi ministeriali, sia pure ben auspicati, dovrebbero essere fatti in accordo con i commissari. Ci vuole sinergia per assicurare il pubblico servizio» . 

Questione di stile. Ma anche di sostanza. Pare infatti che dall’ospedale Cardarelli siano arrivate le conferme del regolare svolgimento delle attività ospedaliere. Il direttore sanitario Franco Paradiso dell’ospedale spiega al Mattino di Napoli:«Le attività di ricovero ordinarie erano ripartite già ieri pomeriggio. Abbiamo ricevuto dalla ditta che se ne occupa le forniture di lenzuola per i reparti e le sale operatorie, quindi stamattina tutte le attività dell’ospedale si svolgono regolarmente».

E lì un dubbio atroce mi assale: volete vedere che hanno sospeso i ricoveri per mancanza di lenzuola? Purtroppo la risposta affermativa. Nei giorni scorsi infatti a seguito dello sciopero degli addetti dell’American Laundry, la ditta appunto che si occupa della lavanderia dell’ospedale colpita da interdittiva antimafia, il Cardarelli aveva “differito in via prudenziale i ricoveri non urgenti per evitare di trovarsi a corto di lenzuola”. 
Il delirio.

In Europa (ammesso che Napoli possa essere ancora inclusa nel continente) e nel 2019 deve intervenire personalmente il ministro degli interni di un paese strano come questo per garantire ai malati la possibilità di essere ricoverati in condizioni igieniche accettabili.

Un paese dove una società infiltrata dalla camorra fornisce allegramente un’azienda sanitaria pubblica come se fosse naturale.  Un paese dove tutto va a rovescio e dove nemmeno Celentano col suo bacio “come Giuda” avrebbe potuto fare meglio…..sotto le lenzuola….se ci fossero state.

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Imprenditore, classe 1968. Per 25 anni impegnato a vari livelli in politica sempre nelle fila della Lega Nord. Dal 1993 al 2002 è sindaco di Pomponesco (Mantova), nel 1996 entra a far parte del Direttivo regionale dell’Anci Lombardia. Nel biennio 1996-1997 Fava è presidente del Consorzio per la depurazione idrica casalasco-viadanese. Per molti anni e’ stato membro elettivo di Upl (Unione provincie lombarde). Dal 2002 al 2007 consigliere comunale a Pomponesco e dal 2009 al 2014 consigliere comunale a Sabbioneta. Dal 2015 al 2018 è stato consigliere comunale a Viadana (città dove attualmente vive). Dal 1997 al 2012 è stato consigliere della Provincia di Mantova e deputato al Parlamento in tre Legislature. Nella XV Legislatura è stato membro della Commissione Attività produttive; nella XVI è stato membro delle Commissioni Difesa, Attività produttive, Politiche dell’Unione europea, Affari sociali e della Commissione Bicamerale d’Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, nonchè Presidente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla Contraffazione. Nella XVII eletto di nuovo alla camera dei deputati ha rassegnato le dimissioni nel maggio 2013 per entrare a far parte della giunta regionale della Lombardia con Presidente Roberto Maroni come assessore all'agricoltura. Appassionato di politica, economia e di sport nel novembre 2018 ha scelto di abbandonare le cariche elettive e la politica attiva in campo istituzionale per dedicarsi alla propria attività imprenditoriale a tempo pieno.

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